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Al giorno d’oggi la maggior parte di persone che vogliono ottenere un risultato efficace per il loro benessere riscopre le arti antiche.
E’oramai assodato che tutti quanti siamo sempre più inglobati in un flusso continuo di attività che fatica ad interrompersi anche nelle ore preposte al riposo. Abbiamo sempre meno tempo per noi stessi perché dobbiamo rispondere a richieste sempre più impegnative e stressanti. Per questo motivo già da diversi anni si assiste ad un intensificazione di richieste di pratiche che possano farci tornare in connessione con noi stessi e con il ciclo naturale della vita. Lo Stretching Biodinamico parte da questo presupposto, da questa esigenza generazionale sempre più forte.

Per raccontare l’avventura dello Stretching Biodinamico partiamo da un grande maestro e studioso della MTC Medicina tradizionale cinese, e anche di quella giapponese Shizuto Masunaga, psicologo e filosofo, che attraverso la sua applicazione arrivò a diverse deduzioni che cambiarono radicalmente la conoscenza della pratica dello shiatsu. Fu il primo ad integrare in questa millenaria pratica terapeutica le conoscenze della fisiologia occidentale, della psicologia e della filosofia e a rimettere in gioco valori semplici che si basavano sulle conoscenze stesse della medicina antica. In questa sua lungimiranza trasmise un semplice messaggio: [testimonial_item name=””] il potere della guarigione è all’interno del nostro corpo e questo potere si chiama vita. La focalizzazione dell’energia verso la zona interessata produce un ciclo continuo di vita: l’immagine crea il movimento, il movimento crea l’energia. [/testimonial_item] Il maestro ideò questi movimenti di allungamento che vanno ad interagire direttamente con i meridiani energetici della medicina cinese del nostro corpo dalle molteplici proprietà curative. Lo Stretching Biodinamico quindi fonda le sue basi sulla pratica inaugurata da Shizuto Masunaga, e consapevole dei tempi e dei luoghi di svolgimento integra pratiche terapeutiche prettamente occidentali. Proseguiamo questa nostra esplorazione con il Craniosacrale Biodinamico.

Il Craniosacrale Biodinamico, fa parte della tradizione osteopatica, quindi della medicina moderna a base scientifica. La respirazione craniosacrale è la principale radice di questa tecnica, che è determinata dal movimento ritmico di espansione e flessione delle ossa del cranio. L’accezione biodinamica riconosce la salute come un principio attivo intrinseco alla vita. Il modello Craniosacrale considera la Salute come una forza intelligente, creatrice e guaritrice, che genera e mantiene la nostra struttura, forma e fisiologia e che si esprime nel corpo attraverso il libero movimento dei fluidi generando la Respirazione Primaria. [vedi: http://www.centro-craniosacrale.it/]. Le caratteristiche basilari di questa arte terapeutica sono utilizzate durante lo Stretching Biodinamico allo scopo di portare alla consapevolezza e ad una respirazione corretta.
Concludiamo con due parole sui Meridiani Miofasciali.

Le proprietà decontratturanti dello scioglimento dei percorsi anatomici chiamati Meridiani Miofasciali vengono tecnica di Thomas W. Myers, che osserva il corpo e l’anatomia umana nelle sue connessioni fra muscolo e fascia diventando di particolare supporto nell’indagine posturale e di equilibrio del movimento dello Stretching Biodinamico. Quando si sente dire che basta massaggiare alcune parti del corpo per arrivare ad altre si intende anche un approccio che guardi al corpo umano nella sua interezza ed integrità sia nel movimento fisiologico che posturale.
Thomas Myers con la sua pratica vuole evocare la guarigione dall’intelligenza insita della persona: un approccio olistico alla guarigione.
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